La distruzione e la ricostruzione di Roma



Mappe topografiche di Roma

Archivio Storico Capitolino Piante e vedute di Roma e del Lazio conservate nella Biblioteca Romana: 732 mappe di Roma e del Lazio, tutte in alta risoluzione; tra le altre la carta di Nolli del 1748;
Pianta di Roma di Giovan Battista Piranesi Pianta di Roma antica con indicazione di tutti i monumenti antichi dei quali erano ancora visibili i resti nel 1756 anno di realizzazione della Carta [discreta risoluzione]; i luoghi segnati sono definiti in Antichità romane;
Pianta di Roma Antica di Giovan Battista Piranesi [discreta risoluzione] [University of Oregon];
Pianta topografica di Roma antica di Luigi Canina realizzata nel 1832 [Alta Risoluzione, file di 16 MB] [University of Cologne]
Forma Urbis Romae di Rodolfo Lanciani Mappa di Roma Antica (1893 - 1901) [Non tutte le Tavole ma quelle presenti ad Alta Risoluzione]
Forma Urbis Romae di Rodolfo Lanciani Mappa di Roma Antica (1893 - 1901) [Tutte le Tavole a Bassa Risoluzione]
Carta Di Roma di Leonardo Bufalini, 1551
Carta Topografica di Giovanni Battista Nolli, 1748 [U.C. Berkeley library]
Giambattista Nolli realizzò "la nuova Topografia di Roma" tra il 1736 ed il 1748
Carta Topografica di Giovanni Battista Nolli, 1748 [University of Oregon]
Mappa Giuseppe Vasi, 1781; volo d'uccello con vista dei punti di interesse
Mappa Giuseppe Vasi, 1781; volo d'uccello con vista dei punti di interesse [Alta Risoluzione] [University of Oregon]
Mappa Roma, 1852; basata sulla mappa del 1841 di Paul-Marie Letarouilly
Piano regolatore, 1873; piano regolatore di Roma (Pianciani e Viviani)
Piano regolatore, 1883; piano regolatore di Roma
Piano regolatore, 1909; piano regolatore di Roma (Edmondo Sanjust)


La Caput Mundi

Roma nell'epoca alto-imperiale era una città veramente grandiosa, completamente ricoperta di bianco travertino, in cui erano una incredibile quantità di monumenti ed opere urbanistiche anche gigantesche:
il Circo Massimo poteva contenere 150.000 spettatori ed era interamente realizzato in pietra e marmo ma non un solo frammento di marmo del circo è giunto sino a noi.
Vicino al Circo Massimo era il Septizonio di Settimio Severo, un monumento alto 7 piani e lungo oltre cento metri smantellato dai papi in epoca Rinascimentale;
in Campo Marzio, nei pressi di dove ora sorge Sant'Andrea della Valle era un colonnato conosciuto come Eventus Bonus; parti di un enorme capitello vennero rinvenute costruendo Palazzo della Valle (1559 - 1566); nel 1862 venne rinvenuto un secondo capitello in vicolo del Melone sotto la casa di Ugolini; nel 1876 un terzo capitello sotto Palazzo Capranica della Valle; nel 1891 un quarto capitello in vicolo del Melone vicino Sant'Andrea della Valle talmente enorme da dover essere lasciato in loco onde non pregiudicare la stabilità della casa vicina; le dislocazioni dei rinvenimenti portarono ad ipotizzare una lunghezza del colonnato di almeno 90 metri e le dimensioni dei capitelli rinvenuti portano a immaginare delle colonne di 130 centimetri di diametro, alte 14 metri e con capitelli alti quasi due metri;
Ove oggi è piazza Navona era uno stadio capace di contenere 30.088 spettatori; il Teatro di Balbo (Monte de' Cenci) conteneva 11.510 posti; il teatro di Pompeo (vicino Campo de' Fiori) 17.580.
Esistevano numerose magnifiche ville suburbane, quali la villa dei Gordiani, le ville ad Duas Lauros, villa dei Quintili, villa dei Sette Bassi, villa delle Vignacce di cui restano solo pochi ruderi;
Il suburbio era totalmente cosparso di decine e decine di migliaia di tombe di ogni foggia e dimensione.

Chi ha distrutto l'antica Roma

Ma dove sono finiti i travertini, i marmi, il bronzo, gli stessi mattoni con cui Roma era realizzata? Occorre innanzitutto sfatare il mito che Roma sia stata distrutta dai Barbari; questi arrecarono, sì, danni alla città ma non poterono certo polverizzare i milioni di tonnellate di marmi e pietre della Roma antica, cosa che non era poi neanche nel loro intento; durante una di queste invasioni distrussero completamente l'Aventino abitato dalle classi Patrizie, ma si trattava sempre di una piccola parte della città; danneggiarono gli acquedotti, ma evidentemente per interrompere il flusso dell'acqua era sufficiente abbattere alcuni archi e non certo radere al suolo decine di chilometri di arcate.
Roma è stata principalmente distrutta e, successivamente, diversamente ricostruita, con risultati alle volte belli, alle volte sublimi, alle volte pessimi, dai Romani stessi, che la abitarono nel periodo Imperiale, Bizantino, Medioevale, Rinascimentale, Barocco e Moderno e che tutt'ora continuano ad abitarla .. e ovviamente a distruggerla e a ricostruirla secondo i nuovi canoni contemporanei, dettati oggi unicamente da criteri politico-economici.

Perché avvennero le distruzioni

Nel periodo medioevale, e già a partire dal Basso Impero, Roma fu un immenso giacimento di massi di tufo già squadrati, di ferro, di travertino, di marmi, di bronzo; i monumenti venivano tutti metodicamente spogliati del loro rivestimento con cui veniva fatta calce per costruire le abitazioni.
Si salvarono solo quelli nascosti o utilizzati in qualche modo dai papi; lo stesso Colosseo fu parzialmente smantellato.
Successivamente a partire dal Rinascimento si ebbero sventramenti e distruzioni più sistematiche ed impegnative a cui seguirono massicce ricostruzioni: i periodi Sistino, Umbertino e Fascista.
In epoca contemporanea, più che distruggere e ricostruire si tende invece a far collassare i monumenti e ad eliminare qualunque presenza di terreno ancora libero da edifici o strade.

Ogni grande sventramento aveva un suo fine ultimo di natura simbolica, ad esaltazione del potere che eseguiva lo sventramento e che aveva cura di porre in risalto i luoghi che divenivano i simboli del potere stesso.
Nel Periodo Sistino Rinascimentale vennero così collegate le varie chiese e luoghi sacri a sancire il potere della Chiesa-Stato.
Nel periodo Umbertino, tra i più disastrosi per la conservazione di Roma antica e barocca, si realizzarono ministeri e banche, i centri del potere della neonata Capitale d'Italia e furono realizzate ampie e veloci strade di scorrimento che potessero attraversare in ogni direzione la Capitale in modo da unire fisicamente e idealmente i nuovi palazzi - simbolo.
Con Mussolini la via dei Fori Imperiali venne a costituire il collegamento fisico e simbolico tra palazzo Venezia, residenza del Duce, e l'Impero Romano, rappresentato dal Colosseo; a tale periodo si devono alcuni notevoli sventramenti quali ad esempio la spina di Borgo, la via del Mare e la via dell'Impero divenuta poi via dei Fori Imperiali, ed anche i bei progetti del complesso del Foro Italico e dell'EUR espressione della Roma metafisica ispirata da De Chirico, Carrà, Morandi, sospesa ed irreale, luoghi questi che all'interessante risultato urbanistico uniscono la lungimirante idea di edificare al di fuori delle mura della città antica.

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Pagina modificata il
16 aprile 2012